Adele-C da Biffi Arte

image004Adele-C da Biffi Arte

Piacenza 21 marzo – 26 aprile 2015

Adele-C sempre più vicina al mondo dei collezionisti e amanti dell’arte contemporanea tra rimandi pittorici e spunti di riflessione nell’era tecnologica

In esposizione lo scrittoio Victor di Mario Airò e i vasi Janet e Jackson di Miltos Manetas

INVITO ADELE-C_Biffi (1)Dal 21 marzo Adele-C arricchisce la Galleria Biffi Arte con pezzi della Sign Collection, la rassegna/serie che raccoglie il lavoro di autori contemporanei chiamati da Adele Cassina a sviluppare il potenziale espressivo dei materiali e degli oggetti per proporre esemplari in limited edition. Un ritorno alle origini quindi: Adele-C nasceva nel 2006 proprio per stringere collaborazioni con artisti per creare pezzi unici contaminati dalla passione visionaria e dal savoir faire  tipico del design italiano, ambiente in cui Adele Cassina era cresciuta. Da lì, un lungo percorso che ha portato ad affiancare al lavoro degli artisti, la progettualità di eccellenti designer che hanno dato vita alla Design collection (per una produzione seriale).

Un appuntamento importante (fino al 26 aprile), primo di una serie che seguirà nel corso dell’anno (il prossimo a Milano durante la Design Week) per portare piccoli capolavori – siano essi della collezione Sign o Design –  rifiniti da abili artigiani nelle gallerie più prestigiose in tutta Italia.

image003Un omaggio dovuto, atto di riconoscenza agli artisti che per Adele-C hanno dato forma ad oggetti di raro equilibrio e bellezza. Per questo primo rendez-vous, un ospite d’eccezione: la Galleria Biffi Arte di Piacenza. Una scelta non casuale, un connubio inevitabile: Biffi Arte è stata creata nel 2009 dal Presidente di Formec Biffi, azienda del settore agroalimentare che da sempre rivolge particolare attenzione al mondo dell’arte, e che considera l’arte un valore da difendere. Proprio come fa Adele-C con la sua produzione.

Victor+Memory pezzi che troveranno ambientazione presso la Galleria Biffi sono lo scrittoio Victor che scaturisce dalla ricerca dell’artista Mario Airò, orientata ad aprire gli spazi mentali che oggetti e luoghi generano quotidianamente e i vasi ‘Janet e Jackson’ di Miltos Manetas che raccontano una storia degli anni ’40, di pittori e della New York di Peggy Guggenheim.

La Galleria Biffi Arte nasce a Piacenza il 19 Dicembre 2009 per desiderio del Presidente di Formec Biffi azienda leader nel settore alimentare,  che nella creazione della Galleria testimonia e mantiene vivo lo storico legame tra il marchio Biffi, Milano 1852 e il mondo dell’arte: fu proprio intorno ai tavolini del Caffè Biffi, infatti, che Marinetti, Balla, Depero diedero vita al movimento Futurista, che avrebbe influenzato tanta cultura del Novecento. Nel corso degli anni Biffi Arte si è trasformata in polo culturale aperto all’espressione di tutte le arti, ponendosi come territorio di incontro fra gli artisti e la collettività, alla ricerca di una cultura libera e innovata. Per questo motivo nel programmare le proprie attività, Biffi Arte coltiva un’ampia pluralità di iniziative promuovendo, accanto all’allestimento di mostre, conferenze e incontri con filosofi, autori, critici e pensatori, eventi speciali, concerti e performance in collaborazione con istituzioni italiane e straniere.

L’azienda Formec Biffi

Biffi Arte è parte di Formec Biffi, un’azienda dal cuore lombardo ma attiva sui mercati del mondo. Orientata all’innovazione e alla sperimentazione del gusto, da sempre Formec Biffi guarda con speciale attenzione al mondo dell’arte, trovando nella sponsorship delle arti un territorio espressivo privilegiato per iniziative pubbliche offerte alla cittadinanza. E lo spirito che la sostiene è il principio per il quale le imprese possono svolgere un ruolo fondamentale per la promozione e la diffusione della cultura, aiutando anche e soprattutto i giovani artisti a diventare protagonisti del loro tempo.

“La forza della nostra Galleria sta nel sodalizio che riesce a ospitare: è l’incontro fra le arti nella pluralità dei loro linguaggi, alla ricerca di percorsi trasversali, inattesi, sempre nuovi. A questo incontro, estraneo alle logiche del profitto, le porte di Biffi Arte saranno sempre aperte”. (Pietro Casella, Presidente e fondatore di Formec Biffi)

Janet e Jackson di MILTOS MANETAS
È un pittore ed artista multimediale. Nato ad Atene nel 1964, vive tra Los Angeles e Londra. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, dove ha iniziato la sua carriera negli anni Ottanta con una personale presso la Galleria Fac-Simile. La sua opera è stata esposta in alcune delle più importanti gallerie e fondazioni del mondo: Gagosian Gallery, Yvon Lambert Gallery, Fondation Cartier, MoMA PS1 e Biennale di Venezia, e arricchisce prestigiose collezioni private. I due vasi creati per Adele-C saranno prodotti in una serie numerata di 99 esemplari, ciascuno nella propria identità di forma e di composizione di colori, e fanno parte del suo progetto “Pollock”: quadri virtuali realizzati con un’applicazione che permette di ricreare la tecnica dripping del pittore americano Jackson Pollock. Poste sulle superfici dei vasi, queste composizioni cromatiche danno vita ad un processo di implosione all’interno dei punti di colore che, anche in virtù della sapienza artigianale di mastri vasai, offrono al fruitore un punto di vista distintivo e di originale pregio. Li abbiamo chiamati Jackson, in ricordo di Pollock, e Janet, in omaggio a Janet Sobel, l’artista dilettante che lo ispirò.

JANET e JACKSON
I vasi “Janet e Jackson” sono l’occasione per raccontare una storia degli anni ’40, di pittori e della New York di Peggy Guggenheim. Punto di partenza è il dripping, tecnica pittorica storicamente collegata a Jackson Pollock, che in realtà ha origini più ampie, riconducibili al circuito di artisti europei appartenenti alle avanguardie storiche. Tra di loro, Janet Sobel ha la biografia meno nota e l’opera stilisticamente più vicina al maestro americano. Iniziò la sua carriera artistica nel 1937, e già nei primissimi anni ’40 componeva i suoi quadri astratti ricoprendo la tela con il colore sgocciolato dall’alto. Per lei gli anni ’40 furono anni di maggiore visibilità, grazie ad alcune mostre in cui espose le sue tele più note – Music e Milk Way – riconducibili al più tardi al 1944 e al 1945 e già piena espressione del suo stile. Di lei si accorse la Guggenheim, che nel suo gran giro di artisti, collezioni, gallerie e mostre, ne espose l’opera nel 1944 presso la sua galleria Art of This Century. Il critico Clement Greenberg scrisse del suo lavoro nel 1946 come primo caso di all-over painting, che influenzò in maniera specifica Jackson Pollock, al quale successivamente – 1947 – venne attribuita la paternità del dripping, tecnica che si basa appunto sullo sgocciolamento del colore dall’alto sulla tela. Lo scarto di qualche anno stabilisce oneri e onori, restituisce alla storia la giusta cronologia, e descrive le due estremità di un mondo che incredibilmente sembra collegare le biografie più note con le esperienze apparentemente marginali della storia.
L’artista greco Miltos Manetas ha concettualmente allargato i confini di proprietà della tecnica del dripping traducendola in un’applicazione web sul sito www.jacksonpollock.org. Nell’epoca di internet, il lavoro di Manetas fa riflettere sulla cultura come risorsa aperta, che incrocia continuamente ambiti commerciali e nicchie di ricerca e che identifica l’arte come espressione della potenziale connettività tra persone, idee, stili e intuizioni.

Benedetta di Loreto

Vasi in maiolica. Terracotta foggiata al tornio.
Decorazione ad ingobbi invetriati. Temperatura di cottura 980°.
Serie numerata da 1 a 99.
Jackson (cod. 1JAC) h 52 cm – 35 cm diametro
Janet (cod. 1JAN) h 45 cm – 30 cm diametro
Victor di MARIO AIRO’
Mario Airò, nato il 1 novembre 1961 a Pavia, vive e lavora a Milano.
Ha al proprio attivo numerose esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero.
Il lavoro di Airò nasce da quello che l’artista definisce un “vagabondare”, inteso come
l’esperienza di qualcuno che si muove e parla attraverso le cose che incontra, evitando
qualsiasi tipo di chiusura intellettuale e formale. Le opere nascono da un’ampia gamma di
riferimenti culturali che includono la letteratura, il cinema, la storia dell’arte ed elementi
appartenenti al nostro quotidiano.

VICTOR
Victor racchiude in sé la memoria dell’infanzia e del banco di scuola, il richiamo alla concentrazione, e la capacità di astrazione e dialogo con le proprie passioni. Al centro del tavolo si materializza una piccola magia: una sorta di ologramma che vuol dare fiducia a intuizione e incanto.
Il lavoro Puccini ad Ansedonia del 2004 di Mario Airò è stato individuato come la genesi della progettazione di Victor, una nuova scrivania realizzata dallo stesso Airò per Adele-C. Dagli anni Ottanta ad oggi, Airò hanno affrontato da varie prospettive il concetto dello studio come luogo di lettura e di concentrazione, dando corpo e forma al momento creativo dello scrittore: da Ezra Pound a Sallinger, da San Girolamo a Marsilio Ficino.
Possiamo citare l’opera Vero da fotocopia del 1995, realizzata per la mostra Fuoriuso a Pescara, nata dalla riproduzione di un elemento architettonico progettato da Louis Kahn per una sua biblioteca; o l’installazione Satellite of love del 1997, dove l’immagine della scrivania del San Girolamo del Mantegna diveniva scultura per sostenere un impianto stereo; ancora, la stanza-studiolo posto in uno spazio aperto di fronte ad un fiume, dal titolo Alzate l’architrave carpentieri del 1999.
Per Adele-C, Airò parte dal desiderio di unire la dimensione della concentrazione e del pensiero allo spazio domestico contemporaneo; pensa quindi alla scrivania come un oggetto visibile e presente, la cui personalità invita al sogno, al segreto, ai mille punti di vista che caratterizzano la profondità dello studio e della riflessione.
L’opera Puccini ad Ansedonia da cui Victor ha origine – di proprietà di una collezionista privata romana – è stata esposta nello show room Adele-C di Milano alla fine del 2009 per un breve periodo, ed è composta da un tavolo intarsiato con legno di rose, all’interno del quale, al posto del calamaio, è incastonato l’occhio che caratterizza poi anche il prodotto Adele-C. Al centro dell’occhio, nell’opera, appare una striscia di uno spartito musicale su cui sono segnate delle note, e un pennino appoggiato sul tavolo che sembra disegnare la musica nell’aria.

Gambe in massello di acero e piano
impiallacciato in bambù chiaro e scuro.
L’apertura a ribalta racchiude
un ologramma.
Ripiani a vassoi curvati a caldo.
Misure: h. 110 x p. 78 x l. 143 cm
Colori: Acero e bambù chiaro e scuro.

BIFFI ARTE
Arte | Eventi per il XXI secolo

Orari di apertura:
Da martedì a domenica: 11:00 – 19:00 (orario continuato)
Chiuso il lunedì

Tel. 0523.1720408
E-mail: galleria@biffiarte.itgalleria@biffiarte.it

Palazzo Marazzani Visconti
P.zza S. Antonino ang. Via Chiapponi, 39 – 29121 Piacenza

Sandra Suarez | Clara Buoncristiani PR&Communication Studio | clarabuoncristiani.it | info@clarabuoncristiani.it

Adele-C da Biffi Arteultima modifica: 2015-03-25T13:40:56+01:00da modastylema
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