A Firenze i fiorentini non sapevano rassegnarsi, uno dei marchi più amati – Brandimarte – silenziosamente, a piccoli passi, era uscito di scena.
Ma ci voleva la terza generazione, la nipote del Brandi, Bianca Guscelli, affiancata da Stefano Marchetti, giovane imprenditore fiorentino e titolare di Remax Rinascimento a Firenze, che ha
puntato sulla sua vena creativa, che riprende l’attività del nonno Brandimarte Guscelli…Bianca, nata e cresciuta nella famiglia di argentieri ed esperta in design e style, volitiva, orgogliosa della storia della sua famiglia e consapevole della grande importanza dell’artigianato italiano e del made in Italy, con Stefano Marchetti, si impegna in una importante azione di retail, ritorna dunque a vivere e risplendere il Brand Brandimarte.
L’azienda, vanto delle “botteghe” fiorentine, tutte quelle che negli anni hanno attraversato la storia dell’Oltrarno, ha vissuto la sua storia a partire dal laboratorio di via Lorenzo
Quella della Brandimarte, fondata nel 1955, è una tipica storia fiorentina, creata da Brandimarte Guscelli, nata in un fondo di via Ponte di Mezzo, ha dato lavoro a operai, creato formazione e, per primo, dato lavoro ai carcerati, e per l’illuminato acume artigianale del suo fondatore, adottando due importanti rivoluzioni nel
campo dell’argenteria, una di carattere tecnico che consisteva nel «martellare» il metallo, come aveva visto fare agli zingari col rame, l’altra rompendo con la consuetudine dell’articolo d’argento come pezzo da esibire in vetrina, Brandimarte riproponeva la tradizione delle antiche famiglie reali, che utilizzavano nel quotidiano i serviti d’argento, per creare una serie di prodotti che coniugavano bellezza e funzionalità, studiati per la vista ma anche per il tatto, lavorati a mano dai 100 dipendenti dell’azienda, trasferitasi in via Bartolini, negli anni ’80 e ’90.
Brandimarte Guscelli, «quel grosso mucchio di case ammassate in Oltrarno», come scriveva Vasco Pratolini e quello era il suo regno, dove, burbero, ironico, generoso e geniale il Brandi viveva e insegnava, apriva le porte agli amici, ai carcerati, ai ragazzi, era l’Oltrarno il suo habitat naturale, tra il vociare degli artigiani, le biciclette, i rumori degli artigiani che non ci sono più, il mercatino, guardarsi in viso, riconoscersi, il suo, nell’Oltrarno fiorentino è stato un viaggio, straordinario e meraviglioso, dove i fiorentini venivano coinvolti alla scoperta del suo mondo, la bottega di argenteria situata nel centro di Firenze, dove lo spazio di vendita si intrecciava con la produzione e con la vita quotidiana.
E Bianca la bella, la terza generazione, che ha sempre vissuto tra bagliori d’argento, frese, metallo e sogni, oggi dà un nuovo imprinting al Brand Brandimarte, affiancata da Stefano Marchetti, giovane imprenditore fiorentino e titolare di Remax Rinascimento a Firenze, che ha puntato sulla sua vena creativa, riprende l’attività del nonno Brandimarte Guscelli, per una nuova strategia di marketing, gioielli da indossare e accessori per la casa.
Una nuova vita per l’argento del Brandi – come ci racconta la nipote – è quello che ci siamo posti Stefano ed io, il risultato è a medio e lungo termine, può arrivare anche dopo
In effetti l’argento sarà pure un metallo geloso, che a contatto con gli altri ne ruba il colore, ma essendo un materiale vivo ha moltissime proprietà. Esalta i sapori nel bene e nel male, oltre ad essere conduttore e antibatterico. Lo utilizzavano i nobili in passato per evitare di trasmettersi infezioni ed io per tutti questi motivi voglio riportarlo nella quotidianità di tutte le famiglie a partire dalla tavola.
Ritorna così, dai ricordi di Bianca, l’immagine del nonno Brandi, tra le stradine dell’Oltrarno, l’atmosfera è d’altri tempi. Gli abitanti si conoscono tutti e si chiamano per nome. Il fornaio, l’edicolante, la bottega del restauro, il doratore, il ciabattino che risuola le scarpe, l’ebanista: sono loro i protagonisti della vita di questo piccolo borgo. La città sembra lontana, qui siamo in Oltrarno, la parte meno conosciuta di Firenze dal turismo del mordi e fuggi, ma amata dai fiorentini in quanto non meno glamour, fatta da botteghe e fondi, tra un bociare che è quasi un leit motiv affascinante, un base musicale al tran tran cittadino, “le botteghe” dei maestri d’arte dei mestieri dimenticati, tramandati, nozioni apprese da padre al figlio, locali e magazzini appartati, discreti, quasi nascosti, la fabbrica del Brandi in Via Bartolini.
Sembra di entrare in un paese incantato, fatto di oggetti favolosi, dove la bellezza del metallo, i giochi fioriti, la maestria del Liberty, dei tagli e delle incisioni si propongono agli abbinamenti, con l’armonia ai cromatismi, i giochi di luce, fatti con ramages e ricami, la luce che varia e modifica gli oggetti, calici, bicchieri, ciotole evanescenti, quasi trasparenti,
Probabilmente Bianca e Stefano, coinvolti in un romanzo d’amore e di nostalgia revival non pensavano minimamente di diventare attori principali di una storia diventata famosa in tutto il mondo per l’argento, cesellato e interpretato in maniera diversa, materiale di un tempo, lavorato da migliaia di anni, ma rielaborato per la casa del domani, capace di diventare protagonista del design che, grazie alle sue molteplici qualità, adattato facilmente ai nuovi stili di vita e gli spazi del living.
Brand Brandimarte – per info:
1.stefanomarchetti@gmail.com
biancaguscelli@libero.it
Press: cristina.vannuzzi@gmail.com