Le creazioni di Duccio Venturi Bottier…. come il primo amore

scape loriLe creazioni di Duccio Venturi Bottier…. come il primo amore

Dolci come il primo amore le creazioni di Duccio Venturi Bottier ai piedi di Lorena Baricalla, al Grimaldi Forum Monaco, presente su esclusivo invito del Principe Alberto di Monaco Foundation alla presentazione in anteprima mondiale del film Race con Jeremy Irons e William Hurt; l’artista, bellissima ed elegante, in outfit Forever 21 e scarpe della nuova collezione SS 2016 di Duccio Venturi Bottier , scarpe gioiello, quelle di Duccio Venturi, dolci come il ricordo del primo amore, il primo creativo – e inimitabile – a mettere insieme due punti deboli delle donne i tacchi alti e il colore. Ed ecco che con Lorena è subito amore.
Lo stilista calzaturiero marchigiano è uno dei più ambiti nel mondo moda e le sue calzature LORI 2esclusive vengono indossate in tutto il mondo, riscuotendo particolarmente successo nel mondo dell’élite, dello star system, della nobiltà, del fetish e del burlesque, dunque l’alta moda è ai suoi piedi, è il caso di dirlo.
La sua donna, come Duccio la immagina, si riflette in Lorena Baricalla, nel suo immaginario si mantiene in equilibrio tra il fare malizioso e il senso di potere più assoluto, e lo fa indossando tacchi vertiginosi, accessorio di valore inestimabile, secondo lo stilista, che ha dato vita anche ad una collezione di ballerine flat, ornate di Swarovsky , che ricordano le scarpe indossate da Lorena Baricalla, etoile internazionale, nelle sue molteplici performance.
www.duccioventuri.com
www.lorenabaricalla.com

press cristina vannuzzi

Stefano Bemer

stefano bemerStefano Bemer
Stefano Bemer ha iniziato la sua azienda nel 1983 con un obiettivo non meno ambizioso, creare la scarpa italiana perfetta. Attraverso la sua curiosità, egli stesso ha insegnato le infinite variazioni della calzatura attraverso la riparazione scarpe, frequentando corsi e seminari e poi perfezionare la sua tecnica fino ad arrivare agli apprezzamenti odierni del brand. Grazie all’impegno di Stefano, il marchio è stato sempre più associato con i più alti standard di eleganza italiana e di qualità e, al giorno d’oggi, è simbolo  di stile e raffinatezza.
www.stefanobemer.com

press: Cristina Vannuzzi

Fotografia: Tranchese Fotografi di Edoardo Tranchese

Alberto Adonai

fo adonaiAlberto Adonai
Ci vogliono 40 anni di esperienza e di almeno 120 fasi di produzione in modo da trasformare i disegni in produzione di Alberto Adonai.
Abili mani per forgiare e gli occhi per guardare al più piccolo dettaglio, intelletto e competenza per dare forma a esperienze uniche, controlli meticolosi,  oltre a ricerca e  tecnologia di qualità, ingredienti per definire un capolavoro.
www.albertoadonai.com

press: Cristina Vannuzzi

Fotografia: Tranchese Fotografi di Edoardo Tranchese

Duccio Venturi Bottier per Lorena Baricalla….è solo un paio di scarpe?

IMG_0085 (1)Duccio Venturi Bottier per Lorena Baricalla….è solo un paio di scarpe?

Duccio Venturi Bottier, il designer che realizza capolavori da indossare, un brand che vuol dire ricerca, artigianalità, eccellenza….è nella creatività in cui  Duccio Venturi ha sempre creduto e cercato, nato da una famiglia di imprenditori della calzatura e poi un percorso di intense collaborazioni con le più note maison di moda ed haute couture italiane e non come Cadette, Franco Moschino, Thierry Mugler e Sergio Rossi,  e poi i primi passi con un proprio  brand, Duccio Venturi Bottier, affiancato in unione sinergica dalla figlia Aliai, in quanto Venturi ha perfettamente compreso che, anche se l’abito può essere low cost o meno appariscente, sono proprio le scarpe che rimangono il vero accessorio fashion, la donna che si riappropria della propria femminilità, “ritorna sui tacchi” e torna ad essere l’oggetto del desiderio che fino dal Medio Evo è sempre stata.
12688246_1532455300381555_1816375478171238698_n (1)Le scarpe di Duccio Venturi sono fatte da artigiani italiani, “maestri” nella costruzione delle scarpe, tacchi, tomaie, pellame, tutto di altissima qualità per una donna che segue l’evoluzione della moda,  in una continua ricerca del nuovo e del bello, sottolineando dettagli che fanno subito moda e rendono il marchio icona per ogni fashion victim: una passerella di scarpe dai colori inaspettatamente vibranti e bon ton, la bellezza e la femminilità esasperata per immaginare un romanzo d’amore che sottolinea la seduzione con pennellate di verde elettrico, il rosso fuoco, il rosa caramella, l’arancio, passi sottintesi e seducenti, con gli accenti  ammiccanti di una moda che è, ormai, diventata un must “Duccio Venturi Bottier” !!!!
black sexy mink SS 2016 (2)Incontriamo Duccio Venturi e l’etoile monegasca Lorena Baricalla, in un pomeriggio di creatività per un outfit unico, in una variopinta e affascinante girandola di colori, di raso e velluto, di luccicare di Swarovsky, di tacchi vertiginosi ma anche di minimali suole flat, prima di intraprendere un lungo tour per il mondo, da Monaco a Parigi, da New York al Canada ed infine al Fashion Week di Londra.
Duccio Venturi la tua creatività per Lorena Baricalla
Il mio è un omaggio alla donna, una artista unica come Lorena Baricalla, stella della danza, cantante e coreografa, imprenditrice e donna di spettacolo con le sue sei lingue parlate, alla sua bellezza e unicità, io trasformo le sue emozioni in cuoio, pelle preziosa, tomaio, suola, lacci, bijoux.
La scarpa, arte ed estro per Lorena
12742022_1535194180107667_2114762774807706727_n (1)Ricordati, come dice Emilie Dickinson, un artista è anche folle: infatti un creativo è un artista e le collezioni ricche di dettagli sono follia, sono la femminilità e il dinamismo di “una femmina folle”: l’ideale creativo come Lorena Baricalla, per un designer come me, è   dare spazio alla mia fantasia usando l’abilità artigiana e quindi adattare questa abilità, il  “fare a mano”, creare il modello di cartone, calibrare ogni forma, studiando la fisica e l’ergonomia, abbinando materiali  e inventando nuovi giochi di tagli, lacci, nastri, tomaie, lo studio e la ricerca del pellame, anche i più preziosi, la sua duttilità, morbidezza….un mondo nel quale non si finisce mai di imparare.
Infatti, oggi creare moda, è da folli, ma …..che avventura affascinante ci aspetta!!!!!

Duccio Venturi Bottier ai piedi di Lorena Baricalla

lorena e duccioDuccio Venturi Bottier ai piedi di Lorena Baricalla
Monaco, Le celebrazioni per Santa Devota

Un incontro fortuito, quasi per caso, tra il creativo delle calzature da donna Duccio Venturi Bottier e Lorena Baricalla, l’artista monegasca, poliglotta, la sua arte spazia tra danza, canto, regia di spettacoli ed eventi.
Sono incontri magici, nati quasi per caso, un outfit fra artisti, tra Lorena, che ha recentemente presentato alla stampa l’ultimo suo impegno internazionale, la presentazione a Monaco dell’Oscar dello Sport che si svolgerà a Ottobre 2016 sotto il Patronato del Principe Alberto di Monaco, e Duccio Venturi, martedì 26 alla celebrazione della Patrona di Monaco Santa Devota, alla presenza del Principe Alberto, della Principessa Charlene e delle istituzioni monegasche; l’artista si è presentata all’evento, bella ed elegantissima con un cappotto di Genesia Walle calzando un decolleté nero con punta di vernice creato appositamente per lei da Duccio Venturi Bottier.
Curiosa storia, quella di Duccio Venturi, dalle Marche a Firenze, Montecarlo, Parigi, New York, Londra…..
finalmente arrivate.....Non esiste nessun paese al mondo che racconta la moda e l’artigianato come l’Italia, le sue regione dove nasce l’artigianato, il “fatto a mano” che è diventa arte, la nuova tendenza nel settore del lusso, il certosino e creativo lavoro fatto “con le mani”, in un contesto definito storico in quanto l’alto artigianato è nato proprio a Firenze, nel dopoguerra, da Giovan Battista Giorgini.
E “artigiano di lusso” a buon diritto si può considerare Duccio Venturi, talentuoso shoemaker, cresciuto nelle Marche in una famiglia di produttori di scarpe, con un passato di crescita professionale presso brand famosi, come Cadette, Franco Moschino, Thierry Mugler e Sergio Rossi, ed infine imprenditore lui stesso, insieme alla figlia Aliai, con il suo brand Duccio Venturi Bottier.
E’ uno stile nuovo, quello di Duccio Venturi, che si appresta, dopo Pitti Immagine Uomo e aver calzato i famosi piedini dell’etoile della danza Lorena Baricalla a volare a Parigi, nel suo show room e presentare la precollezione F/W 2016/2017.

Negli Usa, come ci dice Duccio Venturi, il nostro made in Italy è credibile, ricercato, amato, gli americani hanno una grande attenzione verso il nostro Paese, che trovano in via di rinnovamento e, specialmente nella moda, cercano prodotti che abbiano una forte artigianalità moderna. Ci chiedono prodotti fatti bene, che si riconoscono dalla grande manualità, il target alto odia l’usa e getta, ma cerca l’ottimo prodotto, sia di fattura che di materiale, la persona elegante si veste per andare avanti negli anni, proprio per avere riconosciuta una sua personalità. Specialmente negli USA vengono privilegiati i prodotti esclusivi per cui costosi e unici, direi che l’eleganza di oggi si basa sul fatto che ognuno diventa stilista della propria eleganza. Sono felice ed orgoglioso, per l’evento a Monaco per le celebrazioni per Santa Devota, di avere creato questo modello di calzature per l’artista Lorena Baricalla, tra le sue origini c’è anche l’Italia e la sua arte, una “artista di lusso” che, con leggiadria e grazia, diventa un passaporto perché varca i confini del mondo.
E subito dopo Monaco e Parigi, la città che ama e considera la sua seconda casa, Duccio volerà negli States e sarà presente, con il gruppo Intermix, negli Usa e Canada e soprattutto a Miami, e in oltre 40 punti vendita.
Successivamente, a febbraio, sarà presente a Londra per la sfilata super cool del duo Palmer/Harding stilisti londinesi, per cui, oltre agli spostamenti in giro per il mondo, sta disegnando le scarpe per la sfilata che sarà presente nel calendario della fashion week londinese.
www.duccioventuri.com
Lorena Baricalla
www.lorenabaricalla.com
PROMO ART MONTE-CARLO PRODUCTION
www.promoart-montecarlo.com
press Cristina Vannuzzi

Lo stile nuovo di Duccio Venturi

2 (1)Lo stile nuovo di Duccio Venturi

Firenze, Parigi, New York, Londra

Non esiste nessuna città al mondo che racconta la moda e l’artigianato come Firenze, artigianato che è diventato arte, la nuova tendenza nel settore del lusso, il certosino e creativo lavoro fatto “con le mani”, in un contesto definito storico in quanto l’alto artigianato è nato proprio a Firenze, nel dopoguerra, da Giovan Battista Giorgini.
E “artigiano di lusso” a buon diritto si può considerare Duccio Venturi, talentuoso shoemaker, cresciuto nelle Marche in una famiglia di produttori di scarpe, con un passato di crescita professionale presso brand 1455919_1106387026061830_6654473468769720843_nfamosi, come come Cadette, Franco Moschino, Thierry Mugler e Sergio Rossi, ed infine imprenditore lui stesso, insieme alla figlia Aliai, con il suo brand Duccio Venturi Bottier.
E’ uno stile nuovo, quello di Duccio Venturi, che si appresta, dopo Pitti Immagine Uomo, a volare a Parigi, nel suo show room e presentare la precollezione F/W 2016/2017.
Negli Usa, come ci dice Duccio Venturi, il nostro made in Italy è credibile, ricercato, amato, gli americani hanno una grande attenzione verso il nostro Paese, che trovano in via di rinnovamento e, specialmente nella moda, cercano prodotti che abbiano una forte artigianalità moderna. Ci chiedono prodotti fatti bene, che si riconoscono dalla 12376545_1097681566932376_7754735936209736645_n (1)grande manualità, il target alto odia l’usa e getta, ma cerca l’ottimo prodotto, sia di fattura che di materiale, la persona elegante si veste per andare avanti negli anni, proprio per avere riconosciuta una sua personalità. Specialmente negli USA vengono privilegiati i prodotti esclusivi per cui costosi e unici, direi che l’eleganza di oggi si basa sul fatto che ognuno diventa stilista della propria eleganza.
E subito dopo Parigi, la città che ama e considera la sua seconda casa, Duccio volerà negli States e sarà presente, con il gruppo Intermix, negli Usa e Canada e soprattutto a Miami, e in oltre 40 punti vendita . Successivamente, a febbraio, sarà presente a Londra per la sfilata super cool del duo Palmer/Harding stilisti londinesi, per cui, oltre agli spostamenti in giro per il untitledmondo, sta disegnando le scarpe per la sfilata che sarà presente nel calendario della fashion week londinese.
Si gode i suoi meritati successi nel fashion system Duccio Venturi che ha avuto il privilegio di avere un fumetto firmato da Sergio Daricello, il giovane designer palermitano ed illustratore di Madonna nell’ultimo concerto italiano della cantante a Torino.

 

www.duccioventuri.com
info@duccioventuri.com
33 1 44 82 59 36
Ph: Andy Massaccesi Milano

Il lusso su misura di Stefano Bemer

buona_lowIl lusso su misura di Stefano Bemer

“Stefano Bemer” è uno dei primi 7 marchi mondiali di calzature da uomo “tailor-made”. Da un paio di anni, dopo la sua morte precoce,  il marchio è stato rilevato da Tommaso Melani, della Scuola del Cuoio di Firenze, che ne ha mantenuto l’essenza rafforzandone immagine e prestigio.
Iniziando nel 1983 nella natia Greve in Chianti dal mestiere più umile, il ciabattino, Stefano Bemer imparò ad aggiustare calzature rotte e a realizzarne di nuove lavorando con vecchi 2015-03-19_0509_largeartigiani fiorentini e urono tre decenni straordinari: a San Frediano, il quartiere reso famoso dai romanzi di Vasco Pratolini, partì come calzolaio per diventare stilista di scarpe su misura, che fabbricava rigorosamente a mano coadiuvato da tre talentuosi assistenti giapponesi. Nel capoluogo toscano aprì tre atelier che divennero un punto di riferimento per celebrità internazionali, come, tra gli altri, l’attore Andy Garcia, il cantante Julio Iglesias, l’architetto Paul Tange e il designer Tanaka Ikko. Il laboratorio-scuola di San Frediano ospitò anche uno studente d’eccezione, l’attore Daniel Day-Lewis, che lo frequentò per quasi un anno, stefano bemernel 2009 per un insolito stage, proprio per fuggire dalla notorietà. La sua fama è ormai una cosa indiscussa come lo è la sua capacità di rendere un paio di scarpe una piccola opera d´arte, un oggetto di vero e proprio culto. Singolari anche i pellami utilizzati per la lavorazione delle scarpe, partendo dai più conosciuti e usati come i vitelli francesi o gli scamosciati inglesi, Stefano Bemer ama utilizzare anche materiali insoliti, dai nomi esotici e la cui resa dopo la lavorazione rende ogni paio di scarpe un oggetto unico e irripetibile. Ecco allora lo squalo, l´ippopotamo, l´elefante, lo struzzo, il più conosciuto coccodrillo, il kudù cammello, la razza, il rospo, il pesce persico e anche la trippa.
DSC00467_optDal 2012 dopo la sua scomparsa, La Scuola del Cuoio e Tommaso Melani, si trasferiscono in un’antica chiesa del 1439, nel quartiere di San Niccolò, in via San Niccolò 2 a Firenze, nasce la nuova “bottega” della Stefano Bemer”.
Tommaso Melani non altera infatti un prodotto tailor-made, costruito su misura sul piede del cliente; dall’altra, invece, crea una linea di prodotti ready to wear, modellata su 7 piedi ideali,  5 ideati da Stefano Bemer e 2 da lui stesso sulla base di una stilistica volumetrica di un piede più moderno. I modelli che propone oggi bemer 01sono circa 50 con la possibilità di sceglierne materiali, colori e accessori, infatti l’idea è di portare avanti la qualità e l’identità caratterizzanti lo stile Stefano Bemer che è tra i primi 7 marchi al mondo per le scarpe su misura.
Tommaso Melani, fedele al passato con prospettive moderne, infatti ha organizzato, nell’ambito dell’ultimo Pitti Immagine Uomo, il primo simposio mondiale di calzolai tailor-made:
“Ho organizzato un incontro, con i migliori 10 marchi del mondo, sulle prospettive dello sviluppo della calzatura da uomo, tailor-made.  E’ la prima volta nella storia che un “calzolaio” come me invita brand così importanti a riunirsi e confrontarsi su tecniche e visioni, per comprendere come rafforzare l’identità del prodotto in generale, riuscire a comunicarne il valore, la qualità, l’eccellenza… il punto non è vendere scarpe con il proprio marchio, ma rafforzare la categoria a cui appartengono i prodotti.
shoe5 (1)La mia idea è quella di creare, non solo in Italia, micro-atelier “Stefano Bemer” in cui lavori un artigiano, uscito dalla nostra Scuola, formato dai nostri maestri, profondo conoscitore del metodo di lavoro e della tradizione di Stefano; capace pertanto di comunicare al cliente il valore del prodotto, la qualità e la sua unicità: un lusso definito non dal prezzo, ma dalla disponibilità dei pezzi prodotti…oggi ho accolto con piacere l’invito di Cris Egger e Alex Djordjevic e  il Brand Stefano Bemer è stato presente alla “24 Ore dell’Eleganza” a Belgrado, un segno di speranza e un modo per dimenticare gli anni della guerra con lo stile e l’ eleganza del nostro “fatto a mano” made in Italy”.
Stefano Bemer, 1964-2012
“Una scarpa è un oggetto che, se di ottima qualità, ci aiuta a camminare e vivere più comodamente. Quando viene eseguita la realizzazione della scarpa, con materiali di alta qualità e con ottima fattura, questa si trasforma in un prodotto che ci piace e si distingue dalla globalizzazione inevitabile di marchi e prodotti di produzione industriale ”

Press: Cristina Vannuzzi
Stefano Bemer srl – Via di S. Niccolò, 2 –  50125 Firenze, Italia

Da Firenze il lusso su misura di Stefano Bemer alla “24 ore di eleganza” A belgrado

DSC00467_optDa Firenze il lusso su misura di Stefano Bemer alla “24 ore di eleganza” A belgrado

“Stefano Bemer” è uno dei primi 7 marchi mondiali di calzature da uomo “tailor-made”. Da un paio di anni, dopo la sua morte precoce,  il marchio è stato rilevato da Tommaso Melani, della Scuola del Cuoio di Firenze, che ne ha mantenuto l’essenza rafforzandone immagine e prestigio.
Iniziando nel 1983 nella natia Greve in Chianti dal mestiere più umile, il ciabattino, Stefano Bemer imparò ad aggiustare calzature rotte e a realizzarne di nuove lavorando con vecchi artigiani fiorentini e urono tre decenni straordinari: a San Frediano, il quartiere reso famoso dai romanzi di Vasco Pratolini, partì come calzolaio per diventare stilista di scarpe su misura, che fabbricava rigorosamente a mano coadiuvato da tre talentuosi assistenti 2015-03-19_0509_largegiapponesi. Nel capoluogo toscano aprì tre atelier che divennero un punto di riferimento per celebrità internazionali, come, tra gli altri, l’attore Andy Garcia, il cantante Julio Iglesias, l’architetto Paul Tange e il designer Tanaka Ikko. Il laboratorio-scuola di San Frediano ospitò anche uno studente d’eccezione, l’attore Daniel Day-Lewis, che lo frequentò per quasi un anno, nel 2009 per un insolito stage, proprio per fuggire dalla notorietà. La sua fama è ormai una cosa indiscussa come lo è la sua capacità di rendere un paio di scarpe una piccola opera d´arte, un oggetto di vero e proprio culto. Singolari anche i pellami utilizzati per la lavorazione delle scarpe, partendo dai più conosciuti e usati come i vitelli francesi o gli scamosciati inglesi, Stefano Bemer ama utilizzare anche buona_lowmateriali insoliti, dai nomi esotici e la cui resa dopo la lavorazione rende ogni paio di scarpe un oggetto unico e irripetibile. Ecco allora lo squalo, l´ippopotamo, l´elefante, lo struzzo, il più conosciuto coccodrillo, il kudù cammello, la razza, il rospo, il pesce persico e anche la trippa.
Dal 2012 dopo la sua scomparsa, La Scuola del Cuoio e Tommaso Melani, si trasferiscono in un’antica chiesa del 1439, nel quartiere di San Niccolò, in via San Niccolò 2 a Firenze, nasce la nuova “bottega” della Stefano Bemer”.
Tommaso Melani non altera infatti un prodotto tailor-made, costruito su misura sul piede del cliente; dall’altra, invece, crea una linea di prodotti ready to wear, modellata su 7 piedi ideali,  5 ideati da Stefano Bemer e 2 da lui stesso sulla base di una stilistica volumetrica di un piede più moderno. I modelli che propone oggi sono circa 50 con la possibilità di stefano bemersceglierne materiali, colori e accessori, infatti l’idea è di portare avanti la qualità e l’identità caratterizzanti lo stile Stefano Bemer che è tra i primi 7 marchi al mondo per le scarpe su misura.
Tommaso Melani, fedele al passato con prospettive moderne, infatti ha organizzato, nell’ambito dell’ultimo Pitti Immagine Uomo, il primo simposio mondiale di calzolai tailor-made:
“Ho organizzato un incontro, con i migliori 10 marchi del mondo, sulle prospettive dello sviluppo della calzatura da uomo, tailor-made.  E’ la prima volta nella storia che un “calzolaio” come me invita brand così importanti a riunirsi e confrontarsi su tecniche e visioni, per comprendere come rafforzare l’identità del prodotto in generale, riuscire a comunicarne il valore, la qualità, l’eccellenza… il punto non è vendere scarpe con il proprio marchio, ma rafforzare bemer 01la categoria a cui appartengono i prodotti.
La mia idea è quella di creare, non solo in Italia, micro-atelier “Stefano Bemer” in cui lavori un artigiano, uscito dalla nostra Scuola, formato dai nostri maestri, profondo conoscitore del metodo di lavoro e della tradizione di Stefano; capace pertanto di comunicare al cliente il valore del prodotto, la qualità e la sua unicità: un lusso definito non dal prezzo, ma dalla disponibilità dei pezzi prodotti…oggi ho accolto con piacere l’invito di Cris Egger e Alex Djordjevic e  il Brand Stefano Bemer è presente alla “24 Ore dell’Eleganza” a Belgrado, un segno di speranza e un modo per dimenticare gli anni della guerra con lo stile e l’ eleganza del nostro “fatto a mano” made in Italy”.
Stefano Bemer, 1964-2012
“Una scarpa è un oggetto che, se di ottima qualità, ci aiuta a camminare e vivere più comodamente. Quando viene eseguita la realizzazione della scarpa, con materiali di alta shoe5 (1)qualità e con ottima fattura, questa si trasforma in un prodotto che ci piace e si distingue dalla globalizzazione inevitabile di marchi e prodotti di produzione industriale ”

Press: Cristina Vannuzzi
Stefano Bemer srl – Via di S. Niccolò, 2 –  50125 Firenze, Italia
WWW.24HOURSOFELEGANCE.COM

Monya Grana

monyagrana-hybla-23L’azienda Monya Grana
L’azienda nasce circa un anno fa dall’idea di Monya Grana, figlia di imprenditori siciliani che, legata alle sue origini sicule e all’incantevole arte barocca, decide di unificare in un solo prodotto arte, moda e cultura.
La passione per la moda e l’amore per la sua terra – la Sicilia, la magica terra dei Viceré del Gattopardo – la portano a realizzare qualcosa di veramente unico: delle “ladies bags” il cui simbolo sono dunque gli splendidi mascheroni barocchi e che racchiudono in sé tutta la potenza, il fascino, l’eleganza e la ricchezza di un’arte barocca mai dimenticata.

Ufficio Stampa
Dott.ssa Anna Pernice
www.annapernice.com
Email: anna.pernice@gmail.com

Un nuovo artigiano: Rita Cordini By Ilaria Ricci

_L7A6048 RIDOTTAUn nuovo artigiano: Rita Cordini By Ilaria Ricci

Ago e filo, fodere, metallerie luccicanti e Svarowsky vicino ad un ritratto della nonna, la sensualità della seta in contrasto con la tela, il cotone, l’organza,  una cornice d’argento e gli occhi pieni di stelle, corrono veloci le mani affusolate, mani tenere da bambina ma forti e grintose, cuce, ricama, sogna, sfiora la sua anima piena di ricordi, la casa che l’avvolge protettiva, Ilaria Ricci, grinta e volontà da vendere.
Stilista ma soprattutto artigiana, un mestiere antico appreso in casa, dalla mamma, un giorno si scopre affascinata dalla moda, solo dopo avere scoperto in soffitta una vecchia macchina da cucire e da qui comincia il suo viaggio.
Un viaggio non facile, ma entusiasmante: è bella Ilaria, solare, una stilista/artigiana, curiosa e volitiva, la incontriamo per farci raccontare la sua storia professionale, breve ma intensa.
Ilaria come nasce la passione per questo lavoro?
Sembra una novella di Grimm, in maniera quasi per gioco, come fanno tutti i bambini alla ricerca “dell’Isola che non c’è”…rovistando in soffitta ho scoperto una vecchia macchina da cucire e da questa è iniziato il mio gioco che poi è diventato lavoro……
Hai fatto tutto da sola???
Assolutamente no, la moda l’ho respirata fin da bambina, la mia mamma si è sempre occupata di moda, lei aveva lavorato come figurinista in una sartoria di alta moda e mi ha trasmesso questa passione per l’alta moda…è lei mi ha spinto, diciamo ispirato, a seguire questa strada.
Che cosa è per te l’accessorio?
L’accessorio è LA MODA, è un elemento irrinunciabile per creare un tutto insieme all’abito, in alcuni casi è il soggetto principale di un outfit; io seguo attentamente l’accessorio, dall’idea iniziale alla scelta dei materiali fino alla fase operativa vera e propria in cui inizia a prendere forma e a quella conclusiva della rifinitura.
La chiave del successo?
Determinazione, caparbietà, passione.
C’è stato un momento in cui hai detto basta?
No. I momenti difficili chiaramente esistono sempre, nel lavoro e nella vita, il segreto è non arrendersi e porsi sempre dei nuovi obiettivi.
Cucire o tagliare?
Entrambe, mi piace sperimentare con le diverse tecniche che possono essere usate sui materiali: è forse la mia maggiore ispirazione, quello che mi piace di più. Essere costantemente innovativi e sapersi mettere in discussione.
Made in Italy e “fatto a mano”….
_L7A5958Made in Italy e fatto a mano…sono il leit motiv di tutta la mia produzione, il filo conduttore determinante, io parlo di unicità e diversità che vengono riscoperte attraverso l’artigianalità ed il fatto a mano. E’ in sintesi il brand Cordini Rita by Ilaria Ricci, dall’idea di Rita ed Ilaria – madre e figlia con la passione per la moda e l’artigianato. E’ solo dalla creatività che trasforma la borsa in una vera e propria opera d’arte unica ed irripetibile, classico emblema del made in Italy.
Che cosa è l’eleganza per te?
Elegante è una donna sicura di se, che sa catturare l’attenzione di chi la guarda, passa lievemente e rimane nella memoria…..
Tante sfaccettature di una donna, quello del domani, che non smette mai di evolversi, senza dimenticare le proprie radici.
Per scoprire, dunque, il mondo della Maison Cordini Rita by Ilaria Ricci, appuntamento per sabato 28 Febbraio 2015, dalle ore 16,30 alle ore 20,00, presso il Concept Bistrot Corsia del Giardino, in via Manzoni 16, Milano.
Durante la Settimana della Moda, a Milano a fine febbraio, la Maison Cordini Rita by Ilaria Ricci presenterà la “COLLEZIONE UNICAMENTE MIA”:
Protagoniste saranno le creazioni più sofisticate ed eleganti, un mix di contrasti glam creati dai broccati e dalle sete leggiadre, che vengono accostati alla preziosità dei filati lavorati a mano. Volumi 3D e pattern brillanti dai colori fluo, stampe come un gioco irriverente, la creatività e l’arte sono il filo conduttore delle creazioni  dietro le quali si cela l’estro della giovane stilista.
È curiosità allo stato puro, tutto trasportato nel mondo del fashion: sono accessori  sognanti che fanno sognare, le borse di Ilaria, morbide al tatto e leggerissime da indossare, qualcosa di contemporaneo e comunicato in modo immediato, come se il mercato stesse aspettando un prodotto come questo, apparentemente semplice, ma pensato, studiato, creato……un taglio sartoriale fatto da dettagli, ricami e rifiniture, dove ritroviamo il konw how e la nostra arte unica dei maestri artigiani italiani, che tutto il mondo ci invidia, nei disegni Animalier, Softlyfluo & Modern Vintage.
Riferimenti: www.cordinirita.com
Pressoffices: cristina.vannuzzi@gmail.com

Con Carpisa, Yamamay e Tim scopri la seconda fase della partnership speciale, la più forte di tutti i tempi per valori e numeri!

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Yamamay, Carpisa e Tim, in vista del prossimo Natale, hanno deciso di fare un regalo a tutti i loro clienti: da un terreno di valori condivisi, desiderio di continua innovazione, orientamento verso un pubblico giovane e dinamico, nasce una partnership unica!

Dopo il successo della prima fase di #ègiànatale con Tim, dal 3 al 31 dicembre parte una nuova straordinaria offerta per te.

Tutti i clienti che effettueranno un acquisto minimo di 39,90 € presso un punto vendita Yamamay o Carpisa potranno ricevere una cartolina TIM per avere 3 mesi di Internet Gratis. Il valore nominale del premio è altissimo, ben 30 € di benefit* per i nostri clienti. Un’operazione di co-marketing mai realizzata prima nel mondo del retail e della telecomunicazione.

TIM è il primo operatore mobile con 31 milioni di clienti; con questa partnership vuole premiare tutti i consumatori che per Natale regalano Carpisa e Yamamay! Un GIGANATALE da non perdere…
L’iniziativa verrà fortemente sponsorizzata tramite campagne social, web, quotidiani, materiale pop (vetrofanie e cartelli vetrina) e anche tramite passaggi radiofonici sulle due emittenti più seguite in Italia, RTL 102,5 e RDS, dall’8 al 22 dicembre.

Anche se non sei cliente TIM, non lasciarti scappare l’opportunità di regalare la cartolina ad amici o parenti che potranno usufruire di questo strepitoso vantaggio!

Carpisa, Yamamay e Tim insieme per osare!

*salvo promozioni in corso.

Press Office – Digital PR

Modenese & Modenese

Via Marcello Malpighi, 4 – Milano
Tel. +39 02 295 299 19

E-mail digitalpr@modenese.com

 

Sabrina Clementi, Clemsa e l’artigianato di qualità

Le borse Clemsa di Sabrina Clementi.

Le borse Clemsa di Sabrina Clementi.

Sabrina Clementi, Clemsa e l’artigianato di qualità

A Firenze Clemsa al Fashion Frames di Cristina Egger

Le borse Clemsa di Sabrina Clementi.

Le borse Clemsa di Sabrina Clementi.

Le borse Clemsa di Sabrina Clementi.

Le borse Clemsa di Sabrina Clementi.

Le borse Clemsa di Sabrina Clementi.

Le borse Clemsa di Sabrina Clementi.

Dal “viaggio di ricerca” di Cristina Egger, che si basa sopratutto nel trovare e dare visibilità ai nuovi talenti, incontriamo un “nuovo talento”, giovane, nuovo, inedito ma non banale: le borse Clemsa di Sabrina Clementi.
Osservi le borse Clemsa e vedi la creatrice del brand, Sabrina Clementi, giovane imprenditrice che, malgrado i tempi di crisi, ha un enorme entusiasmo, e la sua produzione è decisamente “la sua creatura” perché trasmette allegria, competenza, leggerezza non banale del prodotto; la sua linea di accessori è frutto di una ricerca, di una colta ricerca, di uno studio del tessuto, del pellame, del colore, artigianato puro, forma d’arte insolita per una donna così giovane, che riflette la sua curiosità, la tecnica dell’intreccio, brevettata e realizzata a mano, nuova ma tradizionale, e il metodo ti porta a riflessioni più attente sugli antichi intrecci, modi, usanze e artigianalità del passato che si perdono nel tempo ma, nelle sue mani, nuove, scintillanti nel colore e rigorose nelle forme, tessuti senza cuciture, assolutamente contemporanee.
Sabrina Clementi lo chiama “viaggio di ricerca” e ha indovinato il senso, in quanto la sua è stata una colta ricerca: quello dell’intrecciare, una delle più antiche attività umane, che è un lavoro di abilità e pazienza, di perizia e concentrazione, di calcolo persino, poco compatibile con i ritmi serrati della vita moderna; in Toscana, per esempio, fino ad un secolo fa si producevano nelle campagne oggetti d’uso comune con le risorse naturali, come gli intrecci con la paglia, le famose “trecciaiole” che lavoravano sull’aia e andavano sempre a coppia, uniche e abili in questo rapido lavoro di mani, creatività artigiana, paziente, antica e ripetitiva.
Le borse e gli accessori della collezione, legati ad un’artigianalità del passato ma con un ‘anima” ed una fattura assolutamente contemporanea, si connotano per la preziosa eleganza delle forme, l’elevata qualità delle pelli e l’accurata scelta dei colori, elementi in grado di garantire unicità, personalità e gusto rigorosamente made in Italy, ideali per una donna raffinata, decisa, metropolitana.
5Come creatrice di moda e architetto, Sabrina Clementi, inscena la narrazione della bellezza, le sue creazioni sono lo straordinario compendio del prodotto fatto di materia e luce, chiaroscuri allo stato puro e dosabile con sapiente esercizio di narrazione teatrale, una componente sostanziale del suo creare, perché il suo, la borsa Clemsa, non è più solo un accessorio all’abbigliamento, ma è colore, luce, materia, rivelazione della bellezza assoluta nell’era moderna, la sua è una riflessione su qualcosa di nuovo e inconfondibile che non si stanca mai della sua bellezza.
Clemsa – During Pitti Uomo in June in Florence At “Fashion Frames” event
SHOW ROOM
Via Monte della Farina, 34
00186 Roma
www.clemsa.it

Suggerito da Cristina

Io corro dietro la creatività

PICT0246Io corro dietro la creatività

La passione, la sfida e il coraggio di una giovane stilista imprenditrice
Cordini Rita By Ilaria Ricci

E’ il senso del gruppo che la protegge, la famiglia, un pool di giovani donne, la sorella e la mamma, che le danno fiducia, le hanno inculcato il valore del “fatto a mano”, la spronano e la incitano,. “non è più tempo di creativi dittatori, la donna si vuole vestire da sola, vuole creare su se stessa, oggi serve essere, oltre ad un creativo, un artigiano della qualità” afferma la giovane imprenditrice che vive la sua moda, la sua creatività con cognizione di causa, in quanto cerca, studia, ricerca……

PICT0261“La mia è una continua ricerca: lavoro appassionato e tutela del bello sono i canoni della mia ricerca, le stoffe, materiali che diventano sotto le mie mani protagonisti della scena; io cerco di creare borse, che, attraverso il materiale e le stoffe, si trasfigurano in creature a sé, parole, numeri, oggetti, emozioni, tatto.
Le stoffe che uso sono drappi rubati alle madonne rinascimentali, sete nobili ed eleganti che aprono uno sguardo al passato guardando alla modernità della donna di oggi.
La mia ispirazione viene da lontano, dai grandi artisti del Quattrocento e del Cinquecento, le stoffe rinascimentali, i broccati, pizzi e velluti, sete, il nostro passato trasfigurato dalla nostra impareggiabile artigianalità italiana, il fatto a mano, unico, i pochi maestri d’arte rimasti, le nostre maestranze che dobbiamo difendere a tutti i costi per ritrovare la passione del made in Italy”

PICT0278E così nasce la linea Cordini Rita by Ilaria Ricci, non solo borse, ma…colte emozioni per arrivare a concepire la linea della handbag Floreal, il nuovo modello per la Primavera/Estate 2014…emozioni rubate alla terra!!

Nella Handbag Floreal, si scorge proprio nei dettagli, la personalità della creatrice, caldi ricordi della famiglia, le sue emozioni più intime, e nasce quasi un pretesto di pittura campestre, la natura incontaminata e quasi una nuova fragranza per i campi pieni di lavanda in fiore, sconfinati campi di grano, colline screziate al tempo delle margherite e della mimosa in fiore, dove le stagioni si ripetono favorendo paesaggi leggiadri che ritroviamo sulle stoffe della handbag Floreal……ricordi campestri in giro per le città!

PICT0274Maglina di seta vintage che sprigiona i colori ed i profumi dei fiori, Floreal è realizzata in quattro borse uniche ed esclusive in seta di alta moda vintage anni ‘60 nei colori del verde militare, caffèlatte, verde smeraldo e violetto.
Dall’Azienda le handbag Cordini Rita by Ilaria Ricci cominciano ad occhieggiare  nelle boutique più esclusive:
“Les Crilles” in Via San Giovanni sul muro a Milano, “Sybilla Boutique” Bergamo, “Cento per Cento Camicie” Siena, “Silvia Cosci Shop” Lucca,  “Delight” Pavia, a Stradella presso il punto espositivo “Oro Blu”.

Primo passo importante per questo giovane brand emergente che è stato selezionato per partecipare a due importanti eventi in calendario a  Pitti Immagine a Firenze.
www.cordinirita.com
www.cordinirita.it

Segnalato da Cristina

San Valentino 2014 – Carpisa

  San Valentino 2014 – Carpisa

Carpisa – Borsa a mano con manico singolo, doppia zip e accessori color light gold. Elegante e divertente nei

diversi colori proposti. Tracolla staccabile – € 35,90

 

Colori disponibili:  Bianco – Rosso –Blu – Cuio – Fuxia – Beige – Nero

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Modenese & Modenese Srl
Via Marcello Malpighi, 4
20129 Milano (Italy)
Tel. +39.02.29529919
Fax +39.02.29529944
digitalpr@modenese.com

 

La “prima volta” A Pitti Immagine W per le borse Liberty di Alfio Terroni

borsa4a La “prima volta” A Pitti Immagine W per le borse Liberty di Alfio Terroni

Borse “Liberty”: pelli made in Tuscany per pezzi unici Numerate e personalizzabili, debuttano le creazioni “luxury” di un artigiano di nicchia: tagli e cuciture rigorosamente a mano
Di ogni modello vengono realizzati solo una decina di esemplari

Firenze, gennaio 2014

Il nuovo brand sarà presente per “la prima volta” alla 78° edizione di Pitti W all’evento Fashion Tea Time organizzato da Cris Egger a Palazzo Gaddi, il 7/8/9 gennaio, dove Terroni espone una capsule collection della sua linea Liberty borsa3anell’affascinante sala allestita con manichini del secolo scorso rigorosamente vintage firmati Emporio 1919 di Firenze, per un nostalgico flash back degli anni  50 e 60.

Cos’è il lusso, oggi, se non possedere qualcosa che davvero non ha uguali, perché frutto dell’irripetibilità della sapiente mano di un artigiano? Se questa è una declinazione dell’idea contemporanea di luxury, allora le borse “Liberty” di Alfio Terroni rappresentano a tutti gli effetti un prodotto di nicchia destinato a un pubblico di altissima fascia. Sia perché realizzate con cuoio e pelli pregiate provenienti dal distretto conciario di Santa Croce sull’Arno, sia perché ognuno dei modelli dell’artigiano ferrarese è rigorosamente fatto a mano con piccole varianti che lo rendono diverso da qualsiasi altro.

borsa1L’IDEA – Tutto nasce da un’intuizione, quella di riproporre al giorno d’oggi lo spirito e l’idea di libertà degli anni Sessanta, gli anni dei “figli dei fiori”. E’ infatti proprio nel contesto della filosofia hippy che nasce l’attività artigianale di Alfio Terroni: dopo estati passate a creare cinture e bracciali da vendere lungo la riviera romagnola per arrotondare – com’era abitudine tra i “figli dei fiori” italiani – adesso la passione per la pelle è tornata ad avere il sopravvento, restando fedele all’ideale di libertà che si ritrova nel brand “Liberty”. Il tempo è passato, ma non ha intaccato le sue capacità di lavorare le materie prime per creare qualcosa di unico. Disegni, tagli, cuciture, marchi a fuoco: nella bottega di Alfio ogni passaggio è manuale, frutto di sincronia tra testa, occhi, cuore e mano. Ecco perché per realizzare ogni borsa servono dai tre-quattro giorni di lavoro fino a una settimana intera.

LA COLLEZIONE – Articolata in una dozzina di pezzi, tutti nati da un disegno originale, la collezione di borse “Liberty” comprende non più di dieci esemplari per ciascun modello, opportunamente numerati per garantire al proprietario il possesso di qualcosa di prezioso e unico. Proprio perché realizzate a mano, inoltre, le borse di Alfio Terroni possono essere personalizzate su richiesta.

Per info:
Marco Gemelli  338.5624777 – marcogem@yahoo.it

Suggerito da Cristina